Ansia e depressione: le patologie del nuovo millennio

Depressione e ansia sono i mali delle nuove generazioni: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ha definito “il male del secolo”: la depressione, associata ai sintomi ansiosi, è una patologia in crescita ogni anno, che ha trovato campo fertile nella società metropolitana, causata da repentini cambiamenti e pressioni sociali che si sviluppano dentro e fuori dal nucleo familiare.
A contribuire all’espansione di queste malattie  vi è la mancata consapevolezza della loro gravità nel vivere comune e la frequenza con cui vengono trattate tardivamente e in maniera non adeguata.
I soggetti a rischio, dagli studi statistici condotti, sono i disoccupati, la fascia della popolazione a basso livello d’istruzione, i giovani e le donne.

Nel 2017 la depressione è già il disturbo mentale più diffuso in Italia. Secondo l’Istat interessa 2,8 milioni di italiani, con una percentuale crescente all’aumentare dell’età. Lo sviluppo di un’ansia cronica grave avviene maggiormente negli adulti; rispetto agli uomini, le donne sono particolarmente colpite e la gravità delle condizioni si acuisce oltre i 65 anni.

La situazione durante la pandemia e dopo il lockdown

Uno studio condotto all’inizio del 2021 da un consorzio di psichiatri dell’Istituto Superiore di Sanità, esperti di sanità pubblica e biostatistici, riporta che dopo il primo anno di pandemia, su un campione rappresentativo di oltre 6000 soggetti, oltre il 40% degli italiani ha riportato un peggioramento dei sintomi ansiosi e depressivi durante il lockdown, con un significativo peggioramento della qualità di vita rispetto al periodo precedente. Chiaramente, la fascia della popolazione che ha conosciuto in prima persona gli effetti del Covid-19 ha subito maggiormente l’incidenza dei disturbi depressivi; metà degli italiani contagiati dal virus manifesta disturbi psichiatrici e, tra questi, il 42% riguarda ansia o insonnia, e il 32% è vittima di disturbi depressivi, un’incidenza fino a cinque volte più alta rispetto alla popolazione generale. Inoltre, la crisi economica e lavorativa derivante dalla pandemia è una delle cause più conclamate per l’insorgenza dei disturbi di ansia e depressione.
Le donne, ancora una volta, sono più esposte al rischio: circa la metà delle donne italiane ha riportato un peggioramento del benessere mentale con aggravamento dei sintomi depressivi del 32% rispetto agli uomini.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità

Tratto da:
http://carepharm.it “Depressione e ansia, i numeri in aumento in Italia”